FOKKER DR.1
Revell, 1/72
A uno dei più famosi aeroplani di tutti i tempi la
Revell ha dedicato un kit in scala 1/72 veramente buono per finezza degli stampi e per i dettagli. Un kit semplice e adatto a tutti, di piccole dimensioni ma importante per qualsiasi collezione aeronautica.
Il modello del “Fokker Dr 1” costruito da Paolo Ciampelli.
Il
Fokker DR.1 fu progettato e realizzato a tempo di record da
Reinhold Platz, costruttore autodidatta di eccezionali capacità, basandosi sulle scarse indicazioni fornitegli dal suo “datore di lavoro”
Antony Fokker, che ne fu poi l’abile collaudatore. L'apparecchio era caratterizzato da un’estrema agilità ma anche da notevoli problemi nella robustezza; possedeva un motore rotativo
Oberursel UR.II a 9 cilindri stellari da 110 CV, prodotto in Svezia su licenza della francese Le Rhône. Questo motore era affidabile e leggero ma estremamente assetato di carburante e lubrificante (di tipo speciale).
L’armamento consisteva in due mitragliatrici MG08/15 da 7,92 mm.
La colorazione di fabbrica era verde, personalizzata da
Manfred von Richtofen in un “total red” che lo rese celebre come
“Barone Rosso”, anche se la vecchia ma sempre valida “Storia dell’Aviazione” riporta nelle sue tavole a colori le superfici inferiori in azzurro chiaro. Su questo aereo il Barone Rosso ottenne le sue ultime 21 vittorie e venne ucciso il 21 aprile 1918 mentre stava per abbattere il suo ottantunesimo avversario.
Il kit
La costruzione è piuttosto facile, complici i montanti monotrave di robusta sezione e le scarse controventature, per cui poche sezioni di sprue nero sono state sufficienti per dettagliare carrello, comandi a flap e piani di coda.
A sinistra: vista anteriore dell modello di Paolo Ciampelli;
a destra: dettaglio del motore e delle mitragliatrici.
Il cockpit è completo di cloche, leve, pedali e qualche manovella e cavo stampati sulle fiancate interne: a mio parere dettagli più che sufficienti, visto che una volta chiusa la fusoliera si vedrà ben poco dell’interno. Invece vale la pena di autocostruirsi le cinture di sicurezza, usando lamierino d'alluminio ricavato da confezioni alimentari tagliate a striscioline e dipinte in color cuoio, lasciando l’alluminio naturale in cima a simulare le fibbie.
Per i colori ho utilizzato principalmente il rosso acrilico Italeri 4606AP, oltre agli smalti Humbrol nelle tonalità alluminio 56 e argento 11 per motore e cofano, nero 33 e argento 11 per le mitragliatrici e marrone medio 186 per l’elica, le cinture di sicurezza e il pattino di coda. Per la gomma delle ruote ho optato per un grigio scuro acrilico, il Gunship gray 4752AP di Italeri.
Un cenno a parte meritano le decals fornite dalla Revell che riproducono i dati tecnici che venivano stampati sul lato della fusoliera e il logo di fabbrica sulle pale dell’elica. Per posizionare correttamente queste ultime ho dovuto far ricorso alle tavole di “Storia dell’Aviazione” di cui sopra, perché le istruzioni del kit le omettono.
Foto d’epoca di un “Fokker Dr 1”.
La basetta proviene da una confezione alimentare in plastica, dipinta in marrone. Il terreno è stato riprodotto semplicemente usando colore verde-marrone sul quale ho dato una bella spolverata di erbetta da fermodellismo a pittura ancora fresca. Il figurino proviene dalla banca pezzi: è un Airfix in vinile con la testa in plastica di un pilota della RAF della stessa marca.
Conclusioni
Un lavoro semplice e rapido, riposante dopo tante elaborazioni e autocostruzioni. Questo kit della Revell mi riporta indietro nel tempo, quando correvo all’edicola più vicina ad acquistare i fascicoli di “Storia dell’Aviazione” con i modellini allegati, ma questo Fokker è di produzione molto più recente e la qualità si vede. Vi dico solo che nel cassetto ho due autentici “Oldies but Goldies” (Sopwith Camel e Albatros) che stanno scalpitando...
Paolo Ciampelli
Foto dell'autore e di David Cioni
Gruppo Plastimodellismo Fiorentino

PUBBLICATO IL 26 DICEMBRE 2016