F-15 B/D
Great Wall Hobby - scala 1/48
Nata solo qualche anno fa, la
Great Wall Hobby si è rapidamente imposta sia per la qualità delle sue realizzazioni sia per i soggetti trattati, ignorati da altri costruttori o magari realizzati molti anni fa e non più commercializzati. A questa categoria appartiene l’F-15 biposto nella scala del ¼ di pollice; un soggetto un po’ negletto cui si era dedicata l’
Hasegawa e poi la
Revell ma ormai molto tempo fa e realizzando quello che era decisamente il “best game in town”, per dirla all’americana

La copertina della scatola.
La notizia che la Great Wall Hobby aveva realizzato una scatola dedicata alla versione biposto - che riteniamo da sempre assai più interessante della monoposto - non ha quindi che potuto farci grande piacere. Tuttavia, assieme all’elevata qualità del modello abbiamo riscontrato anche una serie di mancanze - parlare di errori sarebbe eccessivo - che ci hanno provocato più di una perplessità.
Ma andiamo con ordine.
Il kit, come detto, è perfettamente in scala e tutti i pezzi si montano con incastri pressoché perfetti. Le ali sono in un pezzo unico. Impressionante, al solito, la grande quantità di plastica che troviamo dentro alla scatola: ben 24 stampate di colore grigio più una per i trasparenti e delle fotoincisioni.
I due cockpit sono davvero belli e ben dettagliati ed sono forniti sia la cloche che il cruscotto anteriore per entrambe le versioni B e D, che hanno tali elementi diversi tra loro. I seggiolini sono sia del primo tipo, gli Escapac, sia del tipo più recente ACES II, il che permette di realizzare qualunque versione della vita operativa di questo aereo. Il supporto dell’HUD è fotoinciso e il tettuccio è posizionabile aperto o chiuso, così come il radome del radar APG-63 fornito completo nel kit e che è decisamente un peccato non montare.
Sono fornite anche le varie scatole di avionica del muso a lato destro, i cui portelli si possono montare chiusi od aperti. Le prese d’aria sono complete e giustamente profonde, senza lasciare strani buchi o fessure una volta montate e sul loro fondo è possibile scegliere il primo stadio di due diversi motori: F100-PW-100 o F100-PW-220. I condotti dei due motori sono forniti anch’essi nel modello e all’estremità degli stessi troviamo gli scarichi del postbruciatore di ultimo tipo, ossia privo delle cosiddette “penne di tacchino”, ma comunque davvero ben dettagliati, suddivisi ognuno in quattro pezzi da infilare in un altro pezzo circolare che contiene anche i loro attuatori.
Due belle stampate del kit “Great Wall Hobby”.
I piccoli pod sulle derive sono forniti di diversi tipi, mentre alettoni ed equilibratori sono posizionabili. I carichi esterni comprendono 3 serbatoi da 600 galloni, 4 missili Python 4, 4 missili Python 3 e 4 AIM-7 Sparrow (notato niente…?) mentre le decals sono su quattro fogli diversi con un numero impressionante di stencils, e permettono di realizzare quattro diversi esemplari :
• F-15B, 73-0113, Knights of the Twin Tail Squadron, IAF 2006,
• F-15B, 76-1524, Knights of the Twin Tail Squadron, IAF 1982,
• F-15D, 83-0046, FS 67/18 W, USAF, Kadena AB 2009,
• F-15D, 79-0011, 173 FW/O ANG (USAF).
Descritto il contenuto, veniamo ora alle perplessità.
Gli scarichi sono del tipo più recente, sebbene in teoria grazie ai due diversi tipi di seggiolino sia possibile realizzare un Eagle israeliano impiegato nella guerra del Libano del 1982. Per costruire un velivolo usato dall’USAF o dallo stato ebraico dal suo apparire e sino ai primi anni ’80 sarà necessario ricorrere a qualche set in fotoincisione, magari a quello davvero ottimo della
Eduard.
La carenatura posteriore di destra riproduce quella di un F-15B, ma se si vuole riprodurre la versione D dell’USAF bisogna montare al suo posto la carenatura del dispositivo ALQ-135, che è decisamente diversa e, stranamente, non è fornita dal kit.
L’armamento è quello usato dagli israeliani ma, assai stranamente, mancano del tutto i missili più diffusi, ossia i Sidewinder con le relative rotaie che sono ben diverse da quelle usate per i Python.

Il ricchissimo set di decals.
L’ultimissima versione israeliana dell’F-15D monta un piccolo radome, dietro al cockpit, che il kit non fornisce. Si tratta comunque di un dettaglio che è facilmente autocostruibile senza molta fatica.
Si tenga poi presente che le prime scatole commercializzate contenevano una serie di errori, tra cui una diversa forma del radome anteriore, poi corretta, della gobba dietro al tettuccio e dei freni delle ruote. Tutti difetti poi modificati dalla ditta cinese nel corso della produzione, ma è comunque possibile che qualche scatola sia rimasta sugli scaffali dei negozi, per cui fate attenzione.
In definitiva un modello sicuramente ottimo, ma che con poco sarebbe stato possibile rendere ancora migliore. Non si tratta, come scritto, di errori, quanto piuttosto di mancanze cui si dovrà ricorrere rivolgendosi all’aftermarket, o in alternativa realizzando un velivolo Aggressor.
Voto 8/10.
Luigi Carretta
PUBBLICATO IL 19 DICEMBRE 2014