MiG-25 PD/PDS
Kitty hawk Models - 1/48
Dopo anni di attesa abbiamo finalmente il piacere di avere tra le mani una replica degna di questo nome del potente intercettore sovietico.

La bella copertina della scatola del kit della “Kitty hawk”.
Sino ad oggi infatti l’unico modello in scala 1/48 del
Mig 25 era il vecchio kit
Revell, uscito nel 1977 dopo il clamore suscitato a livello mondiale per la defezione del
Tenente Victor Belenko, che con il suo Mig-25A atterrò ad
Hakodate in Giappone consegnando di fatto il gioiello dell’aeronautica sovietica all’intelligence militare occidentale, che lo smontò completamente provandone anche i motori. Oltre al kit Revell esiste, o meglio esisteva anche un kit
Lindberg del quale nessuno, se non i collezionisti di kit d’epoca sentirà mai la mancanza. La
Kitty Hawk, dinamica ditta che ha già lanciato sul mercato pregevoli riproduzioni di soggetti in grande scala ha quindi colmato un “buco” modellistico – e lo ha fatto alla grande. La scatola, dalla gradevole box art è di spessore tale da fare subito sospettare un cospicuo contenuto e al suo interno troviamo infatti, suddivisi in vare stampate di colore grigio chiaro imbustate separatamente, un totale di 398 pezzi oltre ad 8 trasparenti, un set di foto-incisioni, due anime in acciaio per i carrelli principali ed una piccola sfera, anch’essa in acciaio per il contrappeso da porre sul muso. Ben quattro stampate sono dedicate ai carichi esterni, che permettono di realizzare praticamente tutto quello che il Foxbat è uso portare: missili R-60, AS-11, R-40T e R-40R; bombe FAB-500 per le quali si può scegliere tra rotaia singola o doppia, bombe FAB-1500 e l’enorme, per quanto raramente visto, serbatoio centrale da 5.280 litri. Tutti i pezzi hanno un dettaglio molto fine e delicato, ed assolutamente completo: l’enorme numero di pannelli, rivetti ecc. dell’aereo è infatti ben riprodotto, e da quanto abbiamo potuto vedere confrontando i pezzi con i migliori disegni disponibili è assolutamente corretto. La fusoliera è divisa in quattro parti: due per la parte anteriore, divisa longitudinalmente, e due per la parte posteriore dall’abitacolo in poi, che è divisa invece orizzontalmente, il che fa subito pensare a successive versioni che saranno messe in commercio, magari dedicate alla versione da foto-ricognizione e a quella da addestramento.

Il modello preassemblato con le fotoincisioni,
prima della colorazione.
Raccomandiamo comunque di fare attenzione al momento di staccare i pezzi dallo sprue: l’attacco è di generose dimensioni e richiederà una certa cura per non danneggiare gli elementi più sottili, oltre che per la pulizia dei pezzi prima dell’incollaggio. L’abitacolo è ben fatto, con il seggiolino separato in tre pezzi e le cinture di sicurezza riprodotte con le fotoincisioni. Stranamente mancano invece del tutto le pedaliere, che dovranno essere autocostruite. Il pannello strumenti è disponibile sia in plastica in rilievo, sia fotoinciso e per entrambe le versioni offerte, ossia PD/PDS.
Sostanzialmente è la stessa versione da intercettazione, sviluppo d’emergenza del Foxbat “A” di cui ormai l’occidente conosceva i segreti. Ad entrambe venne montato il nuovo radar “High Lark” concepito per il Mig-23, nuovi motori e il controllo di tiro del “Flogger”, e mentre la sigla –PD si riferiva agli aerei di nuova costruzione la sigla -PDS venne usata per i velivoli della versione “A” ricostruiti e portati al nuovo standard.
All’interno dell’abitacolo le differenze riguardano una diversa disposizione della strumentazione, e uno schermo radar di tipo diverso. Differenze ben visibili se si lascia il tettuccio aperto, anche per un abitacolo ristretto come quello del Foxbat. Un piccolo problema è dato invece dalle prese d’aria: non esiste infatti la parte anteriore della turbina, e gli enormi condotti permettono di vedere attraverso tutta la fusoliera. La soluzione che propone la
Kitty Hawk è nel montaggio delle paratie fotoincise che, quanto l’aereo è a terra, chiudono i condotti per evitare l’ingestione di oggetti pericolosi. Tuttavia nel Mig 25, a differenza del Mig 29, queste paratie non sono mai del tutto chiuse altrimenti I motori non riceverebbero sufficiente aria al momento della messa in moto.
Bisogna quindi scartare le parti fotoincise PE1 e PE2, completare le prese d’aria con i loro elementi (pezzi F16, F20, E11, E12) e completare la presa d’aria costruendo una paratia sul fondo, o al limite chiudere il tutto con un pannellino rosso anti-FOD che ogni tanto si vede sull’aereo a terra. Il radar è ben riprodotto in tutti i suoi elementi, da completare solo con qualche cavo e per renderlo visibile bisognerà però evitare di montare il cono del muso, posizionando il contrappeso subito dietro. I motori sono ben riprodotti, con gli ugelli in parti separati per riprodurre i vari strati di petali. L’unico difetto riscontrato sono gli incastri dei motori all’interno della fusoliera, che hanno fori troppo piccoli e decisamente da adattare. I vani carrello, molto belli e completi, sono in cinque pezzi, con le gambe dei carrelli costituite da un anima di acciaio, colorate diversamente per meglio distinguere la destra dalla sinistra. Le ruote sono in due pezzi e riproducono correttamente le striature del pneumatico tipiche del Mig 25, per quanto quest’ultime forse un po’ troppo profonde. Le parti mobili delle ali e dei timoni sono separate e si possono posizionare a piacere.

Due versioni di MIG 25 ottenibili dalla scatola di montaggio.
Ottimi infine i trasparenti e il foglio decals che hanno finitura lucida e che permettono di scegliere tra quattro versioni :
- Un MiG-25 PD Blu 75 sovietico nel 1979,
- Un MiG-25 PD Rosso 31 sovietico nel 1979,
- Un MiG-25 PD Blu 56 della Forza Aerea Ukraina,
- Un MiG-25 PD della Iraqi Air Force, stranamente senza codici ma che, ricordiamo, venivano invece regolarmente usati.
Il tutto completo di stencils per fusoliera ed armamento. In definitiva si tratta davvero di un ottimo kit, che con pochi, sapienti tocchi permetterà di realizzare una bella replica di questo potente intercettore. Considerando poi che negli ultimi tempi, per avere un F-16 in scala 1/72 della Hasegawa bisogna sborsare oltre 35 euro, pagare poco più di 60 euro per questo “mostro” è, tutto sommato, un buon affare!
Consigliatissimo a tutti.
Luigi Carretta
PUBBLICATO IL 4 DICEMBRE 2013